Effetto Marilyn

Effetto Marilyn

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compagnia blucinQue

A partire da un’icona, una donna, una diva e attraverso il movimento degli artisti, suggestioni visionarie e colonne sonore, per una nuova messinscena della compagnia, al ritmo di un ciak. Effetto Marilyn completa la trilogia al femminile della compagnia blucinQue: dopo Vertigine di Giulietta e Gelsomina Dreams, si continua ad indagare una dimensione onirica, tra dentro e fuori scena, portando sempre nelle coreografie e nelle sonorità, la ricerca di uno spiazzamento anche emotivo, disegnato in quadri sospesi ed evocativi. In occasione dei 60 anni dalla scomparsa dell’attrice, si vuol rendere omaggio a Marilyn Monroe, attraverso una riflessione sul mondo del cinema e degli artisti e del segno che viene lasciato sulla visione del corpo nel presente e nell’arte.

Ideazione e direzione Caterina Mochi Sismondi
Performance e creazione Alexandre Duarte, Elisa Mutto, Ivan Ieri, Michelangelo Merlanti, Vladimir Ježić, Filippo Vivi, Guenda Bournens, Sofia Kemmerich, Simone Menichini,  Eleni Fotiou, Gabriel Taiar
Direzione musicale ed elettronica Beatrice Zanin
Canto Sofia Kemmerich, Elisa Mutto, Beatrice Zanin
Strumentisti Filippo Vivi (flauto), Michelangelo Merlanti (basso), Simone Menichini (chitarra)
Assistente alla drammaturgia Ivan Ieri
Assistenti al training fisico e alle tecniche Arian Miluka, Elisa Mutto, Alexandre Duarte
Costumi Agostino Porchietto e Federico Bregolato con il contributo di Vladimir Ježić
Direzione luci Massimo Vesco
Fonica e video Andrea Ruta
Assistenti fonica Marianna Luxardo e Daniel Pellizzon
Direzione tecnica rigging Amos Massingue; in scena gli artisti rigger Michelangelo Merlanti, Simone Menichini e Luca Morrocchi
Un ringraziamento a Paolo Stratta per la collaborazione artistica e a Fabio Barovero e Luca Brusa per i contributi musicali
Produzione
Centro nazionae di produzione blucinQue Nice
In collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo

Genere Teatrodanza, musica live, circo contemporaneo

durata 90 minuti + intervallo

genere

Sybil, una donna divisa tra molteplici esistenze

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Silvia Giulia Mendola

La Dottoressa Cornelia B. Wilbur racconterà al pubblico la storia di una sua paziente, Sybil Dorset, una donna divisa tra molteplici esistenze: 10 anni di lavoro terapeutico, 2354 sedute. Forse lei più di chiunque altro oggi può dirsi “una persona”, perché conosce davvero tutte le componenti del suo io. Ma non è stato sempre così, per più di trent’anni la sua vita si è svolta in una alternanza di luce e buio. Grazie a questo caso, è stato riconosciuto e ufficializzato dall’Associazione Americana di Psicologia il disturbo della personalità multipla. Durante le sedute la Dottoressa metterà in atto strategie come l’ipnosi, l’uso di un registratore come strumento per far riascoltare a Sybil le voci delle sue diverse personalità, il dialogo psicanalitico, che le permetteranno di arrivare a una diagnosi e successivamente alla guarigione. In scena la storia del caso Dorset fra teatro e musica. La Compagnia/Ass.Cult. PianoinBilico nasce da un’idea di Silvia Giulia Mendola che, nel 2004, partecipa come attrice e regista alla III edizione della Borsa di Lavoro istituita dall’Accademia dei Filodrammatici, con lo spettacolo Le Relazioni Pericolose, di Choderlos De Laclos, e vince la Menzione d’Onore e un finanziamento per iniziare l’attività. Il gruppo ha al suo attivo più di 20 produzioni, che spaziano dalla drammaturgia contemporanea alla prosa classica, passando per il teatro brillante e la biografia d’autore. Nel 2021 lo spettacolo Sybil – Una donna divisa tra molteplici esistenze vince il bando Scena Unita/Cesvi.  

Drammaturgia Livia Castiglioni
Con Federica Bognetti e Silvia Giulia Mendola
Regia Silvia Giulia Mendola
Assistente alla regia Francesca Ziggiotti
Videomaker Cristina Crippa
Consulenza costumi Simona Dondoni
Foto locandina Noemi Commendatore
Grafica Carlo Sabbatucci
Produzione PianoinBilico in collaborazione con Geco. B Eventi

genere Teatro e musica

ALLE MIE FIGLIE. AVERE COME MAMMA BOCCA DI ROSA

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compagnia teatrale Palinodie
08 Marzo 2023
ore 21:00

Spettacolo adatto a un pubblico di età superiore ai 14 anni.

Teatro Café Müller
Torino
via Paolo Sacchi 18/d

Due ragazze sono sul ciglio di una strada deserta. È notte. La macchina non riparte, non c’è campo. Nella notte che dura lo spettacolo, le protagoniste sono bloccate. Nessuna via di fuga all’orizzonte. Lo spettacolo è un’indagine possibile su come si sentono le ragazze di oggi, a essere troppo spesso raccontate da altri, da uomini. La tematica è sviscerata attraverso una situazione molto concreta: una notte di paura sul ciglio di una strada, destrutturata dal punto di vista cronologico e onirico. In questa notte ci sono le figlie di Bocca Rosa: impaurite, feroci, poetiche. In Alle mie figlie si parla di sesso, di rivendicazioni, di pacificazioni. Si balla e ci si nasconde. Si ha paura. Quanto può durare una notte?

con Elisa Armellino, Eleonora Cicconi, Stefania Tagliaferri
Drammaturgia Verdiana Vono
Regia Stefania Tagliaferri
Disegno luci Tea Primiterra
Costumi Fabio Porliod
Foto di scena Giorgio Prodoti
Spettacolo nato all’interno del Festival Internazionale di Regia Fantasio
Produzione Palinodie compagnia teatrale
Patrocinio Regione Autonoma Valle d’Aosta
Con il sostegno di MiBACT, SIAE, nell’ambito del programma Per Chi Crea, premiato nella sezione Nuove Opere per il Teatro

genere Teatro, danza

CHI NON SI PERDE È PERDUTO

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Collettivo Camerachiara / La terra galleggiante

Chi non si perde è perduto è un invito al viaggio. In un mondo sconosciuto dove non si può che ritornare. Un mondo liquido, fatto di macchie e abitato da fantasmi. Un bosco dove perdersi e cercare di orientarsi. Dove bisogna ritornare bambini per poter vedere gli spiriti, seguire il loro canto, e ricostruire continuamente il mondo. A ogni passo. Un essere prende forma, come la nascita di una galassia, o di una più piccola, nuova, vita. Luce tra altre luci, ombra tra altre ombre. Inevitabilmente solo. Nel suo cammino farà degli incontri, e nelle figure della vita scorgerà i suoi fantasmi. Dovrà perdersi nei suoni del mondo, nel caos delle sue immagini, per raccogliere i segni che gli permetteranno di orientarsi. E forse, infine riconoscersi. Chi non si perde è perduto si muove tra le superfici delle immagini e ne esplora le forme. Ne celebra il mistero. Si serve della trasparenza e ne accetta le opacità. Cosa vediamo in una fotografia? In una pittura? In un’immagine proiettata? Nel profilo di un corpo che scompare nell’ombra? In scena, una performer si muove tra schermi di cellophane che scendono dall’alto come velari a delimitare la scena. Nasce come corpo di luce, per poi dissolversi nell’ombra. Corpo irraggiungibile, si trasforma perdendo la sua realtà tra il colore della sfocatura e la silhouette della sua ombra. Di fianco a sé un musicista, anche lui celato da uno schermo, la accompagna nel viaggio, tesse le trame emotive dei paesaggi e dialoga con lei con la sua presenza fantasmatica. Un caleidoscopio di luci e superfici trasparenti, di suoni e di immagini, sgretola lo spazio per immergerlo in un nuovo paesaggio che allude alle atmosfere dell’immaginario fantascientifico come a uno spazio transitorio, suggerito dai teli di cellophane che potrebbero avvolgere un vecchio cinema abbandonato, dove dal tempo riemergono i suoni e le voci di alcuni vecchi film. 

Di Alberto Danzi, Giulietta Debernardi, Enrico Gaveglio, Paolo Leonardo, Alberto Momo
Con Giulietta Debernardi
Musiche dal vivo Alberto Danzi
Video di Alberto Momo
Dalle opere di Paolo Leonardo
Supervisione figura Damiano Privitera
Voci Giusy Zanin, Giuseppe Di Maio, Alberto Pagliero
Laboratorio Polifonie

genere teatro, musica, danza, teatro di figura

Krama

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collettivo 6tu

Tutto funziona grazie all’equilibrio tra gli elementi. Non c’è prevalenza di un elemento a discapito dell’altro ma tutto sta in piedi perché ogni componente dà e riceve le proprie emozioni e quelle dei compagni. La reciproca fiducia permette di creare atmosfere armoniche nelle quali è possibile cogliere energia, affiatamento e sostegno: tutti ingredienti fondamentali alla realizzazione di un percorso condiviso e solido. In scena diverse personalità che, fondendosi, danno vita a situazioni nuove e uniche. È questa l’essenza dello spettacolo Krama di Collettivo 6tu, giovane compagnia formatasi nel 2021. Gli artisti della compagnia, composta integralmente da giovani circensi formatisi presso l’Accademia di Fondazione Cirko Vertigo, vengono da ogni parte del mondo: Sara Frediani, Rachele Grassi e Alessandro Campion, dall’Italia, Emmanuel Caro dall’Argentina, Carlos Rodrigo Parra Zavala dal Messico, Eleni Fotiou dalla Grecia.

Di e con Sara Frediani, Rachele Grassi, Alessandro Campion, Emmanuel Caro, Carlos Rodrigo Parra Zavala e Eleni Fotiou
Produzione Collettivo 6tu
Co-produzione blucinQue/Nice
Tutor artistico Alessandra Simone
In collaborazione con APS Ellissi Parallele

Genere circo contemporaneo

 

durata 50'

Flora #1

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Duo Kaos
09 > 18 Dicembre 2022
9-10-16-17 DICEMBRE 2022 ore 19 e ore 21 / 11 e 18 DICEMBRE 2022 ore 16:30 e ore 19:00
Teatro Café Müller
Torino
via Paolo Sacchi 18/d

La continua possibilità della vita e quanto essa, dalla purezza del suo potenziale in seme, si sviluppi plasmata dalla relazione con lo spazio, il tempo, l’altro da sé. Uno spazio immersivo dove lo spettatore è invitato ad abbandonare lo sguardo e una piattaforma circolare, con il pubblico disposto intorno a 360 gradi. In Flora #1 gli artisti Giulia Arcangeli e Luis Paredes Sapper di Compagnia Duo Kaos si muovono sulla scena contaminando le tecniche del circo contemporaneo – bicicletta acrobatica, mano a mano e l’utilizzo di un attrezzo aereo creato dalla compagnia – con la ricerca coreografica. 

In accordo con la cifra stilistica della compagnia, Flora #1 si sviluppa attraverso la giustapposizione di scene dal forte impatto visivo ed emotivo: il linguaggio e le tecniche del circo contemporaneo, la ricerca coreografica, il valore simbolico degli elementi in scena e l’utilizzo di musiche e sonorità originali sono i mezzi espressivi di una poetica evocativa. La scenografia è costituita da un palco girevole in legno di diametro circolare e la costruzione delle scene, delle composizioni e delle azioni coreografiche prevede la collocazione del pubblico a 360°. In un percorso di costante ricerca, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, spontaneità e ricercatezza, le creazioni della compagnia si compongono di paesaggi visionari dove i corpi e gli oggetti sono ugualmente protagonisti e motori drammaturgici. I corpi, attraverso la relazione gestuale reciproca e con lo spazio, evocano l’ambiente materico della terra, la ciclicità della vita che ha un inizio e una fine, il cui ricongiungersi ne simboleggia l’eternità. La suggestione ritualistica è convocata a far emergere il carattere universale della storia, a tradurre in gesto poetico il mistero della vita. 

Di Duo Kaos
Immaginario, corpi e coreografie Giulia Arcangeli e Luis Paredes
Coproduzione  Centro di produzione blucinQue/Nice
Scenografica  Spazio scenico Ancona
Costumi Stefania Cempini
Musiche Florence Caillon
Tecnico Paolo Locci

genere Circo contemporaneo

24OREX24MINUTI

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Raffaele Irace
02 > 03 Dicembre 2022
dal 2 Dicembre - ore 19:00 al 3 Dicembre ore 20:00

 

La challenge si potrà seguire anche online durante tutte le 24 ore di creazione collegandosi gratuitamente su www.niceplatform.eu. Sulla medesima piattaforma, al prezzo di 5 euro, si potrà assistere in live streaming alla performance conclusiva della maratona creativa, sabato sera alle ore 20:00.

Nice Festival - Torino
Teatro Café Müller
Torino
via Paolo Sacchi 18/d

Due artisti trascorrono 24 ore insieme nello spazio chiuso di un teatro, che non possono lasciare, dormendo e mangiando sul palcoscenico. Durante questo lasso di tempo, sviluppano un concept e creano una performance (della durata di almeno 24 minuti), che viene presentato dal vivo sul palco un’ora dopo la scadenza delle 24 ore. La performance non ha limitazione stilistica alcuna, ma la danza è prevalente.

Durante tutte le 24 ore, anche di notte e al mattino presto, il pubblico può essere presente in sala e assistere alle prove, interagire con gli artisti e dare input per la creazione dello spettacolo, consegnando suggerimenti sotto forma di testo scritto su un foglio. Gli artisti scelgono se tenere conto o no di questi suggerimenti. Una videocamera trasmette in streaming on line le 24 ore di prova e lo spettacolo e una chat room collega lo spazio esterno con lo spazio interno del teatro, consentendo al pubblico di interagire con gli artisti anche tramite chat. Il risultato della restituzione dopo le 24 ore non è prestabilito e gli artisti hanno piena libertà creativa. Possono portare con sé oggetti di scena, testi, strumenti musicali prima dell’inizio del countdown delle 24 ore. In ogni caso, lo spettacolo deve essere concepito, provato e presentato allo scadere del tempo a disposizione. A causa delle restrizioni spaziali e temporali, della privazione del sonno, della costante osservazione e presenza del pubblico e della pressione a cui sono sottoposti gli artisti per realizzare un vero e proprio spettacolo, in un così breve lasso di tempo, si rendono visibili e tangibili i processi mentali, fisici, umani, che normalmente vengono diluiti durante una regolare produzione di danza.

Queste condizioni estreme e il fatto che entrambi gli artisti si incontrino nel progetto, per così dire, “impreparati”, portano all’emersione di elementi inaspettati e insoliti. 24OREX24MINUTI offre agli artisti una sfida unica e la possibilità di mostrare le proprie abilità in un contesto non ordinario. Con il biglietto per l’appuntamento del 2 dicembre si potrà assistere al processo creativo degli artisti durante tutte le 24 ore dalle 23:00 alle 9:00 previa prenotazione dell’orario su biglietteria@blucinque.it) Il biglietto acquistato per l’appuntamento del 3 dicembre darà accesso allo spettacolo di almeno 24 minuti, realizzato durante le 24 ore, seguito dall’incontro degli artisti con il pubblico.

Raffaele Irace, creatore del format 24 Ore X 24 Minuti, è direttore della programmazione danza presso il Gallus Theater di Francoforte, fondatore del festival di danza “Solocoreografico” e del format “Impro_Ring”. Particolarmente interessato alla ricerca della danza nei suoi vari aspetti e forme espressive, sviluppa format artistici ideali come piattaforma espressiva per gli artisti e per agevolare il networking tra i professionisti della danza. Studia all’Accademia di Danza del Teatro Nuovo Torino, in Italia, e all’École-Atelier Rudra di Maurice Béjart – Losanna, in Svizzera. Nel 2005 consegue la Laurea in DAMS presso l’Università degli Studi di Torino. Irace è stato danzatore solista per la Compagnia di Danza Teatro Nuovo di Torino, il Tanztheater Regenbogen di Koblenz, il Teatro di Stato di Kassel, il Teatro di Stato di Braunschweig e il Teatro di Stato Gärtnerplatz a Monaco di Baviera, in Germania. Durante la sua carriera internazionale in Europa tra Italia, Germania, Belgio e Francia, danza le opere di grandi maestri della coreografia come Robert North, Mats Ek, Renato Zanella, Austin Hartel, Carolyn Carlson, Jacopo Godani, Maurice Béjart, William Forsythe e molti altri. Irace ha creato coreografie per la danza, l’opera e il teatro ed è attivo come maestro di ballo in diverse compagnie nel mondo.

Un format di Raffaele Irace
Con Noemi Dalla Vecchia e Ulysse Zangs
Un progetto Associazione Culturale Supernova
in coproduzione con blucinQue/Nice

Genere Danza

Non stare ferma nel vento

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Fiorenza Menni / Ateliersi

Non stare ferma nel vento è un reading poetico e musicale ideato e interpretato da Fiorenza Menni, che per la sua composizione ha inseguito una traccia tesa a restituire i pensieri e l’agire indipendente e innovativo di alcune autrici scelte per la loro capacità di essere dirompenti (Alejandra Pizarnik, Emily Dickinson, Anne Sexton, Claudia Rankine,  Rupi Kaur e Claudia Ruggeri). Si tratta di un percorso capace di coinvolgere il pubblico nell’emozione delle posizioni più radicali delle poete scelte, delle loro immaginazioni etiche e, dove presenti, delle lotte e ribellioni praticate nelle loro vite personali. L’interpretazione dei versi entra in dialogo con le musiche originali suonate dal vivo dalla percussionista Giulia Formica e con la prima strabiliante pupazza creata dall’illustratrice e fumettista Francesca Ghermandi. Fiorenza Menni, seguendo questa traccia, intende fare emergere quali mondi diversi hanno immaginato e desiderato le poete capaci di scrivere quei versi. Quali nuovi e diversi modi di vivere o immaginare la vita hanno saputo indicare.

di e con Fiorenza Menni

progetto sonoro di Fiorenza Menni e Giulia Formica
alla batteria Giulia Formica

in collaborazione con la Biblioteca Italiana delle Donne
Una produzione Ateliersi
Con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna

Negozio di giocattoli

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Madame Rebiné

All’interno di un negozio di giocattoli, i tre vecchi gestori si scontrano con il problema del calo degli incassi, della poca affluenza e dei cambiamenti, troppo veloci per le loro gambe stanche. Il negozio di giocattoli non è solo un’attività che cede il passo alle multinazionali ma è il sogno di tre amici, il loro mondo, la loro vita a confronto con quel vento forte che chiude i battenti. Una storia semplice, poetica e divertente raccontata attraverso la magia del circo, che trova il suo habitat naturale nel gioco e nella fragilità della vita. Negozio di giocattoli è uno spettacolo di circo contemporaneo che affronta il tema del cambiamento raccontando l’epilogo di un’attività commerciale. In un momento storico dove il tempo corre all’impazzata e il futuro è sempre più difficile da definire, i tre personaggi si confrontano con le loro emozioni alla ricerca di una stabilità. In scena tecniche molto differenti fra loro, fra cui l’hula hoop, il trapezio fisso, la bici acrobatica e il teatro d’ombra. Il tutto accompagnato da momenti d’interazione clownesca e tanta magia.

di e con Andrea Brunetto, Max Pederzoli, Alessio Pollutri
sguardo esterno Mario Gumina
magie nouvelle Andrea Fidelio

costumi e scenografia Elettra Del Mistro
costruzioni magiche Luca Mercatelli

realizzazione delle maschere Real Flesh Mask
visual Laura Fanelli

produzione Madame Rebiné

genere Circo contemporaneo

Effetto Marilyn

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compagnia blucinQue