Iconoscopio – La diva Simonetta

Jole Rosa e Gianluca Pezzino

Dive o aspiranti tali, alla ricerca spasmodica di un momento di gloria, di un podio sul quale essere innalzate al di sopra di una quotidianità costellata da difficoltà e miserie. Il tentativo di riprodurre l’immagine della Diva come ricerca del proprio divino femminile interiore. Gianluca Pezzino, musicista e performer, e Jole Rosa, attrice diretta, nel corso della sua carriera, anche da Federico Fellini, portano in scena lo spettacolo Iconoscopio. La diva Simonetta. 

Nel ricostruire e riportare in scena la performance creata per lo spazio Lab-Oratory di Roma alla fine degli anni Novanta, dedicata all’icona rinascimentale Simonetta Cattaneo Vespucci, modella del Botticelli, antesignana del divismo contemporaneo, i due artisti rievocano al contempo un mondo, quello omosessuale e teatrale romano dell’ultimo scorcio del secolo passato. “Rievocazione autobiografica di personaggi paradossali e poetici, sopravvissuti alla grande stagione pasoliniana e felliniana, sullo sfondo di una Città Eterna progressivamente sempre meno creativa, sempre più omologata e caotica, invasa dal qualunquismo televisivo – spiegato i due artisti -. Sul palcoscenico la trappola dell’attore nel proiettarsi in un immaginario mitologico da cui poi è impossibile uscire, nonostante l’impietoso passare del tempo, mancando il coraggio di morire alla propria stessa immagine”. 

Jole Rosa, dopo aver frequentato la Civica Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, esordisce ne La cena delle beffe con la regia di Carmelo Bene, per il Teatro Stabile dell’Aquila, insieme a Gigi Proietti ed Alessandro Haber. La sua passione per le avanguardie artistiche la porta quindi nei teatri off Beat ’72 e Spazio Uno di Roma, diretta da Giuliano Vasilicò e da Memè Perlini, recitando al fianco di Toni Servillo. Nel 1980 Mario Prosperi scrive e porta in scena lo spettacolo multimediale Jole Rosa, con le scene di Renato Mambor, che la vede protagonista presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Calca la passerella del Teatro Ambra Jovinelli recitando con Dante Maggio e nomi internazionali della rivista. Prende parte a commedie musicali con Renato Rascel, Fiorenzo Fiorentini e Mario Moretti. Al cinema viene diretta da Ghigo De Chiara, Walerian Borowczyk e Federico Fellini. È coprotagonista con Mario Mieli nel film-documento Non è mai troppo ovvio di Franco Di Matteo. Ha lavorato e inciso con il musicista Alvin Curran. Dopo un periodo di assenza, ritorna sulle scene nel ’98 insieme a Gianluca Pezzino, presentando Mamelles di Pierre Louys al Teatro dell’Orologio di Roma, inaugurando così una nuova stagione creativa.  

Gianluca Pezzino, musicista e performer, dopo il diploma di pianoforte ha esordito in teatro con Jole Rosa nel 1998. Ha studiato vocalità teatrale secondo il Metodo Roy Hart con Margaret Pikes presso Chateau de Malerargues. Ha conseguito l’Alto Perfezionamento in teatrodanza presso il Teatro Due Teatro Stabile di Parma e Reggio. Ha collaborato con compagnie teatrali di rilievo internazionale quali Media Aetas di Napoli diretta da Roberto De Simone, Fabulous Beast Dance Theater Company di Dublino diretta da Michael Keegan-Dolan, blucinQue di Torino diretta da Caterina Mochi Sismondi, Balletto Civile della Spezia diretta da Michela Lucenti. È stato docente della Classe di Voce e Canto presso l’Accademia Teatrale Città di Pisa, direzione artistica Antonio Salines. 

Con Jole Rosa e Gianluca Pezzino
Testi e regia Gianluca Pezzino

genere Teatro e musica