Bambola meccanica e illusione, corpo spezzato, fuori asse, appeso come una marionetta: Coppelia project riporta con questo assolo della coreografa Caterina Mochi Sismondi, l’attenzione al tema dell’identità della donna, della sua fragilità e costrizione e dei ruoli che può rivestire, la maschera come elemento che in realtà ciascuno di noi indossa, che va riconosciuto per potersene liberare. Ispirato al balletto Coppélia, la danzatrice e acrobata Elisa Mutto porta in scena questo primo seme di creazione in cui vengono unite e armonizzate tecniche della danza e della contorsione alla sospensione capillare, che consiste nel sollevarsi dal suolo, grazie anche al lavoro dietro le quinte del rigger e artista Michelangelo Merlanti, stando appesi solo per i capelli. La musica, a partire dalle note di Delibes è curata dalla musicista Bea Zanin e ripropone temi del balletto, con interferenze di elettronica e composizioni live.
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